"La Costituzione deve essere considerata, non come una legge morta, deve essere considerata, ed è, come un programma politico.
La Costituzione contiene in sé un programma politico concordato, diventato legge, che è obbligo realizzare".
Piero Calamandrei

mercoledì 23 ottobre 2013

L’editore con la “coppola”, e non solo


Di Salvo Ognibene

Coppola in testa e trinciato sempre pronto.
Riconoscibile a distanza da quel sorriso “tagliato, siculo, quasi mai pieno” e dai tanti libri al seguito. Salvatore, “licchia” per gli amici, è uno di quei personaggi classici della Sicilia.
Classico nel senso vero del termine, uno di quelli che quest’isola “bellissima e disgraziata” se la porta dentro, classico come lo raffigurerebbe Verga o Pirandello. Un pezzo di Sicilia antica.

Lo incontro a Caltabellotta, città della pace, a 1000 metri d’altezza.
Adagiata sul Kratas, nei Monti Sicani, è una delle città più antiche della Sicilia.
Lì dove ebbe fine la guerra dei Vespri Siciliani.  E’ qui che fa tappa il suo viaggio.
Per poi ripartire come sempre.

Mi racconta degli anni del ginnasio: “c’erano due gruppi, in particolare, negli anni ‘60, all’epoca dei Beatles e dei Rolling Stones: i Chirotteri e gli Apache. Un compagno di classe organizzò “addio vacanze” così tappezzai tutte le pareti del teatro don Bosco di libri. Uscito dal liceo classico, a Palermo c’era un annuncio in una libreria, cercasi garzone. Mi sono fatto avanti.
Quello che guadagnavo lo spendevo in libri. Poi ho lavorato, per quasi vent’anni, come rappresentante di libri di scuola”. Da qui inizia il suo viaggio da editore.

Un suo amico di Trapani aveva scritto un libro sui “sesi di Pantelleria”, sulle tombe neolitiche.
Mi disse: lo pubblichiamo? E lo abbiamo fatto”.
 Da lì altri libri. Uno su Erice, uno sulla settimana santa, sui misteri a trapani e provincia.

La casa editrice Coppola nasce a Trapani nel 1984 per iniziativa dello stesso, poco dopo abbandona tutto e vive per 10 anni tra Parigi e Trapani. Non appena torna, riprende a fare il rappresentante di libri per poi dedicarsi nuovamente all’attività editoriale.

1998. Nuovo logo, nuova stampante digitale. Primo restyling.
Il vero viaggio di Coppola editore inizia da qui: volumi di qualità, lo sguardo attento sul territorio, valorizzazione degli scrittori contemporanei, promozione delle opere prime, nessuna concessione alle mode editoriali.

Da qui nascono “ciao Mauro”, di Salvatore Mugno e “Le siciliane” di Giacomo Pilati.
Da qui nascono le collane “accolltati un libro” e quella celebre de i “pizzini”.

Questi ultimi, nati subito dopo la cattura del boss Bernardo Provenzano, sono diventati uno strumento straordinario di comunicazione fra gli operatori della legalità: società civile, volontariato e tutti gli altri protagonisti del mezzogiorno onesto e laborioso. 

Grazie alla confezione con dorsi metallici (bloc-notes) ed un laccetto di cuoio possono essere “indossati” come una vera e propria collana e leggibili nelle situazioni più disparate (in tram, metro, passeggiando). Lascia dei fogli bianchi alla fine, senza scrittura, in modo che, chi li legge,  potesse scrivere le sue emozioni o quello che gli pareva o addirittura prendere appunti.
Un’idea facile ed economica e la metà del ricavato donato ad associazioni antimafia per finanziare le loro attività o semplicemente sostenerli.
 “Ogni figateddu di musca fa sustanza” si dice in questa terra. Ogni  piccola somma può essere utile.
Bisogna riciclare la mafia, pulire le loro parole, eliminare quel minimo comune denominatore di Sicilia terra di mafia. E nel 2006, dopo la cattura di Provenzano, quei pezzi di carta trovati nel covo a montagna dei cavalli, fecero il giro del mondo.
Tutti parlavano dei “pizzini” di Provenzano.
Pizzini” come sinonimo di mafia, di bombe, di assassini,  di richieste di pizzo.
E’ così che nasce l’idea. Adesso sono quasi 50 i “pizzini” che fanno il giro del mondo.
All’interno una storia, una testimonianza, una denuncia.
Da Zu Pì, a Rita Atria. Da Telejato a Pippo Fava.

Una casa editrice che oltre all’indipendenza si è caratterizzata per la particolare linea editoriale:
“pubblicai all’inizio dei libri di cucina, di ricette siciliane. Feci un formato con dei buchi tipo block notes. All’epoca avevamo con mio fratello un officina di pelletteria e facevamo anche le cinture. Quando si tagliano con la macchina restano dei fili di cuoio, così ho pensato di lasciare libero l ultimo buco per farci passare questo laccetto per metterlo al collo.
Così dopo aver letto gli ingredienti lo si può  lasciare cadere e tranquillamente continuare a cucinare”.

Punto di riferimento per Trapani e provincia, piano piano ha cercato ad espandersi personalmente ed in modo indipendente, creando una rete di “fiancheggiatori”, di librerie, in Sicilia, che vendessero i suoi libri. Un percorso itinerante: “difficilmente pubblico qualcosa che non conosco e di gente inesperta. Tranne rari casi e piccoli contributi
Pubblica a spese sue e questo gli permette di essere indipendente.
Un indipendenza che costa sacrifici e bisogna approfittare dei periodi migliori per “sbarcare il lunario”.

Una vita fatta di libri. Legge di tutto ma preferisce saggistica e romanzi del passato.
Non leggo quelli attuali perchè sono molti influenzati dalla pubblicità. Leggo Pirandello per esempio perché penso che noi siciliani quando scriviamo o quando agiamo abbiamo tutti qualcosa di pirandelliano”.

Tra gli ultimi progetti editoriali “La mia voce contro la mafia”: “un libro nato quasi per caso su cui puntiamo molto. Ho incontrato Pippo Giordano il 19 luglio 2012 a Palermo, Denise invece è una mia “vecchia” promessa”.

Per raccontare il suo viaggio, non basterà quest’articolo, ci vorrebbe un libro. Chissà.

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